Comunicati stampa
III Biennale d'arte don Franco Patruno: mostra personale del vincitore Victor Fotso Nyie
Inaugura mercoledì 27 ottobre alle ore 17,30, presso il Salone delle Mostre Temporanee del rinascimentale di Palazzo Turchi di Bagno a Ferrara, la mostra personale di Victor Fotso Nyie dal titolo Rimembranza.
Camerunese di nascita, formatosi in Italia, l'artista è vincitore della III edizione della Biennale d'arte don Franco Patruno under 30 promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, con il patrocinio del Comune di Cento e della Cassa di Risparmio di Cento.
Dopo la prima mostra collettiva che si è tenuta a Casa Cini nell'Ottobre 2019 degli artisti selezionati tra quelli che hanno partecipato al concorso, e l'assegnazione dei tre premi acquisto, ora viene presentata la mostra personale dell'artista vincitore del primo premio. In ritardo di un anno causa pandemia, è organizzata in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Ferrara e rappresenta un momento di verifica della maturità del vincitore che ha avuto quasi due anni di tempo per realizzare una mostra personale. Aspetto primario delle finalità del premio, che ha lo scopo di indirizzare a rilanciare l'opportunità di politiche culturali orientate al sostegno della creatività delle giovani generazioni.
Purtroppo questo ultimo anno ha visto la prematura ed improvvisa scomparsa del curatore e ideatore della biennale, il prof. Gianni Cerioli, uomo dalle grandi doti umani ed intellettuali, già consigliere di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio. L'idea della biennale dedicata a don Franco Patruno, aveva l'intento di non disperdere la viva attenzione alla creatività giovanile che il sacerdote, suo amico personale, aveva sempre coniugato alle ragioni della fede, nella sua attività di intellettuale, artista e direttore di Casa Cini.
La conferma della necessità e vitalità del Premio Biennale e il sostegno dei partner istituzionali appaiono dunque ora un omaggio a entrambe queste figure che hanno animato la scena culturale di Ferrara negli scorsi decenni, lasciando un'importante eredità morale da custodire.
Il vincitore. Selezionato nel 2019 dalla giuria tecnica del premio composta da Gianni Cerioli, Ada Patrizia Fiorillo, Fausto Gozzi, Marina Malagodi, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, che hanno premiato l'originalità e la qualità tecnica della sua ricerca, Victor Fotso Nyie è ora protagonista di una suggestiva esposizione, nella quale emerge una poetica ormai definita e matura, ancorata alla grande, sapienza tecnica perfezionata nei migliori laboratori ceramici di Faenza, e ispirata al forte desiderio di comunicare valori e temi della sua cultura di origine.
Curata da Ada Patrizia Fiorillo, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, la mostra offre nel titolo Rimembranza, una chiave di interpretazione esplicita delle sue ceramiche, nelle quali figure umane rappresentate con notevole realismo ricordano con ironia e determinazione il saccheggio al quale l'arte africana è stata sottoposta per secoli, e il sogno profondo di riappropriarsene.
Come egli stesso afferma il tema individuato «è quello della "riappropriazione" del patrimonio culturale africano da parte delle nazioni d'origine. I miei antenati sono stati privati dai coloni occidentali di oggetti molto importanti per le loro funzioni sociali, politiche e religiose perché considerati "souvenir" esotici. Il grande problema dell'esportazione coattiva di questi strumenti e della loro alienazione in altri Paesi sta affliggendo più che mai le nuove generazioni. La gioventù africana è costretta a venire in Europa per conoscere la propria storia, per vedere da vicino cose di cui ha solo sentito parlare o di cui ha letto nei libri. […] Di conseguenza essi hanno il dovere di custodirli ed esporli, incuranti dell'irreversibile processo di disidentificazione e devalorizzazione che hanno innescato. Il mio lavoro intende dar voce a questa necessità di riscoperta identitaria e di riscatto morale».
Due bambini in fuga con un prezioso carico di ceramiche, un uomo giovane e fiero nella cui mente si stanno risvegliano memorie ancestrali, una ragazza che sogna teneramente abbracciata a un idolo tribale: le rappresentazioni di Fotso Nyie sono presenze conturbanti e potenti, poetiche ma decise a riaffermare le ragioni di una ricerca di radici ugualmente espressa nella forma e nella sostanza, senza dimenticare tutto l'amore per una tecnica appresa in Camerun e perfezionata in Occidente. Un nuovo equilibrio, forse possibile seppure mai definitivo, si profila così in queste opere che ci parlano di un altrove ma ci ricordano l'impegno a cui tutti noi siamo chiamati, qui e ora.
Victor Fotso Nyi, nato a Douala, in Camerun nel 1990, dove si è inizialmente formato. Si è poi trasferito in Italia nel 2012 per motivi di studio. Conseguito il Diploma di Tecnico Superiore per la progettazione e la prototipazione dei manufatti ceramici presso l'Istituito Tecnico Superiore Tonito Emiliani di Faenza, nel 2017 si è laureato a pieni voti in mosaico all'Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha frequentato il Biennio di Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Faenza, dove collabora con la Ceramica Gatti, specializzata in produzione di progetti artistici. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti
Victor Fotso Nyie, Sous le Baobab, terracotta e oro, 55x30x35 cm, 2021
Victor Fotso Nyie, Observer les Étoiles, Terracotta e oro, 100x35x35 cm, 2021
Mostra: Ferrara, Università degli Studi, SMA- Sistema Museale di Ateneo
Salone delle Mostre Temporanee, Palazzo Turchi di Bagno, C.so Ercole I d'Este, 32
27 ottobre - 18 novembre 2021
Apertura tutti i giorni 10-18
Inaugurazione mercoledì 27 ottobre ore 17,30
Per info
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento
Relazioni Esterne
051901790
info@fondazionecrcento.it
In collaborazione con
Dopo la prima mostra collettiva che si è tenuta a Casa Cini nell'Ottobre 2019 degli artisti selezionati tra quelli che hanno partecipato al concorso, e l'assegnazione dei tre premi acquisto, ora viene presentata la mostra personale dell'artista vincitore del primo premio. In ritardo di un anno causa pandemia, è organizzata in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Ferrara e rappresenta un momento di verifica della maturità del vincitore che ha avuto quasi due anni di tempo per realizzare una mostra personale. Aspetto primario delle finalità del premio, che ha lo scopo di indirizzare a rilanciare l'opportunità di politiche culturali orientate al sostegno della creatività delle giovani generazioni.
Purtroppo questo ultimo anno ha visto la prematura ed improvvisa scomparsa del curatore e ideatore della biennale, il prof. Gianni Cerioli, uomo dalle grandi doti umani ed intellettuali, già consigliere di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio. L'idea della biennale dedicata a don Franco Patruno, aveva l'intento di non disperdere la viva attenzione alla creatività giovanile che il sacerdote, suo amico personale, aveva sempre coniugato alle ragioni della fede, nella sua attività di intellettuale, artista e direttore di Casa Cini.
La conferma della necessità e vitalità del Premio Biennale e il sostegno dei partner istituzionali appaiono dunque ora un omaggio a entrambe queste figure che hanno animato la scena culturale di Ferrara negli scorsi decenni, lasciando un'importante eredità morale da custodire.
Il vincitore. Selezionato nel 2019 dalla giuria tecnica del premio composta da Gianni Cerioli, Ada Patrizia Fiorillo, Fausto Gozzi, Marina Malagodi, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, che hanno premiato l'originalità e la qualità tecnica della sua ricerca, Victor Fotso Nyie è ora protagonista di una suggestiva esposizione, nella quale emerge una poetica ormai definita e matura, ancorata alla grande, sapienza tecnica perfezionata nei migliori laboratori ceramici di Faenza, e ispirata al forte desiderio di comunicare valori e temi della sua cultura di origine.
Curata da Ada Patrizia Fiorillo, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, la mostra offre nel titolo Rimembranza, una chiave di interpretazione esplicita delle sue ceramiche, nelle quali figure umane rappresentate con notevole realismo ricordano con ironia e determinazione il saccheggio al quale l'arte africana è stata sottoposta per secoli, e il sogno profondo di riappropriarsene.
Come egli stesso afferma il tema individuato «è quello della "riappropriazione" del patrimonio culturale africano da parte delle nazioni d'origine. I miei antenati sono stati privati dai coloni occidentali di oggetti molto importanti per le loro funzioni sociali, politiche e religiose perché considerati "souvenir" esotici. Il grande problema dell'esportazione coattiva di questi strumenti e della loro alienazione in altri Paesi sta affliggendo più che mai le nuove generazioni. La gioventù africana è costretta a venire in Europa per conoscere la propria storia, per vedere da vicino cose di cui ha solo sentito parlare o di cui ha letto nei libri. […] Di conseguenza essi hanno il dovere di custodirli ed esporli, incuranti dell'irreversibile processo di disidentificazione e devalorizzazione che hanno innescato. Il mio lavoro intende dar voce a questa necessità di riscoperta identitaria e di riscatto morale».
Due bambini in fuga con un prezioso carico di ceramiche, un uomo giovane e fiero nella cui mente si stanno risvegliano memorie ancestrali, una ragazza che sogna teneramente abbracciata a un idolo tribale: le rappresentazioni di Fotso Nyie sono presenze conturbanti e potenti, poetiche ma decise a riaffermare le ragioni di una ricerca di radici ugualmente espressa nella forma e nella sostanza, senza dimenticare tutto l'amore per una tecnica appresa in Camerun e perfezionata in Occidente. Un nuovo equilibrio, forse possibile seppure mai definitivo, si profila così in queste opere che ci parlano di un altrove ma ci ricordano l'impegno a cui tutti noi siamo chiamati, qui e ora.
Victor Fotso Nyi, nato a Douala, in Camerun nel 1990, dove si è inizialmente formato. Si è poi trasferito in Italia nel 2012 per motivi di studio. Conseguito il Diploma di Tecnico Superiore per la progettazione e la prototipazione dei manufatti ceramici presso l'Istituito Tecnico Superiore Tonito Emiliani di Faenza, nel 2017 si è laureato a pieni voti in mosaico all'Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha frequentato il Biennio di Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Faenza, dove collabora con la Ceramica Gatti, specializzata in produzione di progetti artistici. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti
Victor Fotso Nyie, Sous le Baobab, terracotta e oro, 55x30x35 cm, 2021
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